
Al fine di contribuire alla realizzazione di nuovi interventi di comunità, il progetto “L’Accoglienza che cura” mette in atto processi e prodotti che si basano sulla reciprocità tra soggetti diversi, per supportare la co-costruzione di una “funzione pubblica diffusa” di accoglienza che sia in grado di prendersi cura del benessere delle persone con background migratorio e delle comunità di riferimento e attivare così creativamente l’intelligenza collettiva delle comunità di riferimento.
Obiettivo è che i cittadini e le cittadine dei territori di riferimento vengano accompagnati e sostenuti nella costruzione di pratiche a favore di una cultura inclusiva, solidale e ispirata a principi di corresponsabilità.
Il dibattito pubblico sul tema delle migrazioni, di accoglienza delle persone richiedenti asilo e delle persone in transito è spesso caratterizzato da una forte semplificazione, il coinvolgimento di tutti gli ambiti della società civile è quindi importante per restituirne la complessità.

Cittadini e cittadine, che possono attivarsi e partecipare per contribuire a costruire un senso di comunità, ma soprattutto essere coinvolti negli stessi servizi territoriali e trovare soddisfazione di propri bisogni.

Operatori e operatrici dei servizi di accoglienza, che possono sviluppare azioni più strutturate e processi di inclusione partecipati.

Rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni, in un’ottica di welfare generativo.