Martedì 3 maggio, si è tenuto il quarto appuntamento con i laboratori di etnopsichiatria, con la collaborazione del Centro Studi Sagara

Qui di seguito i “take-home messages”, una sintesi dei concetti emersi durante l’incontro di formazione:

  • L’antropologia, più che una disciplina, dovrebbe essere un’attitudine particolare del pensiero nell’osservazione delle popolazioni, degli individui, dei comportamenti, delle scelte, degli strumenti. Deve essere un modo di pensare e di «guardare».  A.Guerci
  • La salute non è, come nell’idea che ce ne siamo fatti in Occidente, uno stato di perfetto equilibrio, ma un gioco dinamico tra fisiologia, l’ambiente circostante e le strategie culturali, che chiama in causa la malattia come fase di tale processo. A. Guerci
  • La cultura “mette in forma” la sofferenza, elaborando e legittimando dei contenitori: modelli di malattia pronti da indossare. Questa sua funzione si dice patoplastica: messa in forma della patologia; funzione che non coincide necessariamente con quella, detta patogena, di produzione del disturbo. (P. Coppo, 1996).

A seguito della lezione, è stato inoltre segnalato il libro:
Dall’antropologia allaantropopoiesi.
Breve saggio sulle rappresentazioni e costruzioni della variabilità umana.
Antonio Guerci, 2007, Ed. Luciano MI

Le slide e la registrazione sono disponibili per i e le partecipanti nell’area riservata (accessibile con pw inviata agli iscritti al corso)

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